Il Magazine della BCC Venezia Giulia

 

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Nuove cyclette donate all’ospedale di Monfalcone: il contributo della Bcc alla lotta contro le cardiopatie

27 Novembre 2023
di Stefano Mattia Pribetti

Nuove cyclette donate all’ospedale di Monfalcone: il contributo della Bcc alla lotta contro le cardiopatie

La nostra banca tramite il Cardio Club Odv, ha contribuito a sostituire sei macchinari obsoleti. Due anni dopo, la soddisfazione del Responsabile della Cardiologia Riabilitativa per il buon funzionamento e l’efficienza dell’attività di riabilitazione.

Le sei nuove cyclette donate con l’aiuto della Bcc Venezia Giulia alla cardiologia dell’ospedale San Polo di Monfalcone rappresentano un grande aiuto per il percorso riabilitativo dei pazienti con cardiopatie, un’attività terapeutica che ora procede “a pieno regime”. Lo conferma il Responsabile  della Riabilitazione Cardiologica della Cardiologia di Gorizia-Monfalcone, dottor Gianluigi Olivato, a circa due anni dalla donazione della attrezzatura da parte del Cardio Club Odvb, con il contributo della nostra banca. Tali cyclette, in precedenza, risultavano ormai obsolete e servivano a monitorare le prestazioni di lavoro dei pazienti sotto sforzo unitamente ad un adeguato monitoraggio telemetrico.“Ora siamo in grado di seguire (diversamente da prima della vostra donazione) sei pazienti su sei cyclettes disponibili - dichiara il dottor Olivato -, con protocolli diversi, quindi con un  carico di lavoro variabile da soggetto a soggetto in base al genere, all’età, al peso e al grado di allenamento, il tutto gestito da Personale Infermieristico sulle singole postazioni. I nostri pazienti infatti hanno un’età variabile tra i 40 e gli 80 anni e necessitano di carichi e protocolli di lavoro individualizzati".All’inizio del training viene impostato un carico iniziale, che viene modificato secondo il modello dell’ interval training, cioè un protocollo che prevede un aumento graduale dell’intensità del lavoro, seguito da un calo dello stesso con successiva ripresa per un tempo prestabilito. È quella che viene chiamata “ginnastica per il cuore” e si accompagna quasi sempre all’attività calistenica, cioè ad esercizi a corpo libero con l’assistenza di una Fisioterapista.

La riabilitazione attraverso l’attività fisica è parte fondamentale della cura della cardiopatia ischemica cronica, considerata dai cardiologi riabilitatori alla stregua di un farmaco se eseguita correttamente.

“Questi protocolli - continua il Responsabile - sono condivisi tra i cardiologi riabilitatori secondo le Linee Guida elaborate dalle società di cardiologia riabilitativa, ossia ITACARE-P e IACPR. Ogni centro pratica, a seconda delle diverse disponibilità, i suoi protocolli di lavoro che  sono comunque ormai  standardizzati nelle diverse Cardiologie Riabilitative in Italia. 

I cardiologi Riabilitatori Europei insieme alla Società europea di cardiologia, considerano l’attività fisica parte fondamentale della cura della cardiopatia ischemica cronica, proprio come se fosse essa stessa un farmaco da somministrare, purché praticata in modo  costante con intensità moderata ed all’inizio sotto supervisione medica. Il Paziente pertanto viene istruito dal Personale Medico ed Infermieristico sulla necessità  e sulle modalità di  continuare la attività fisica su cyclette o attività fisica equivalente a domicilio dopo un evento cardiaco secondo diversi parametri antropometrici".

Il beneficio della attività fisica costante risulta utile  anche nella Prevenzione Primaria, cioè su pazienti che hanno fattori di rischio più o meno evidenti ma che non hanno avuto ancora un evento cardiovascolare. E' ben noto che se tutta la popolazione praticasse attività fisica moderata e costante (ad esempio, camminare almeno 30 minuti a passo veloce al giorno), il rischio cardiovascolare si ridurrebbe di circa il 30 per cento

"Ringraziamo quindi  la Bcc per averci sostenuto - conclude il medico -, e di averci consentito di lavorare con professionalità estendendo ad una maggior platea di Pazienti la possibilità di usufruire dei benefici della Riabilitazione Cardiologica nella nostra provincia e di aver dimostrato come nella  sanità pubblica  il contributo dei privati risulti  fondamentale e complementare ”. 

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