Il Magazine della BCC Venezia Giulia

 

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Mario Tozzi spiega il mare a tempo di musica nel festival “Onde Mediterranee”

12 Luglio 2021
di Stefano Mattia Pribetti
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Mario Tozzi spiega il mare a tempo di musica nel festival “Onde Mediterranee”

Il geologo e conduttore televisivo sbarca a Grado per un incontro divulgativo accompagnato dalle note del sassofonista Enzo Favata.

Il celebre geologo e divulgatore Mario Tozzi incontra un raffinato sassofonista per dare vita a un’esperienza multisensoriale alla scoperta del mar Mediterraneo, attraverso gli strumenti della geologia e lasciandosi trasportare dalle suggestioni della musica jazz. È il prossimo incontro del festival Onde Mediterranee, che la BCC di Staranzano e Villesse è da anni orgogliosa di sponsorizzare. Il 14 luglio alle 21, nell’Arena delle Rose di Grado, lo scienziato racconterà il mare in una narrazione scorrevole e coinvolgente ma supportata da un’accurata analisi scientifica. Lo accompagnerà il sassofono del jazzista Enzo Favata, dall’inconfondibile cifra stilistica, che trae ispirazione dalle sue origini sarde, comuni anche al famoso relatore della serata.

Tra pubblicazioni scientifiche, articoli e trasmissioni di successo tra cui “Gaia, il pianeta che vive”, Mario Tozzi da molti anni porta i suoi approfonditi studi e suoi messaggi in difesa dell’ambiente nelle case degli italiani.

Mario Tozzi è primo ricercatore presso il CNR e ha condotto studi sull’evoluzione geologica del Mediterraneo centro-orientale. Ha scritto oltre 50 pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e internazionali. Tra i suoi titoli più famosi “Il grande libro della Terra”, “Italia segreta. Viaggio nel sottosuolo da Torino a Palermo” e l’ultimo, scritto nel 2012, intitolato “Pianeta Terra”. Ultimo Atto” (Rizzoli). Ha condotto con successo diverse trasmissioni televisive di divulgazione scientifica: “Atlantide”, “Allarme Italia”, “La Gaia Scienza”, “Gaia, il pianeta che vive”.
Tozzi è anche noto per le sue posizioni ambientaliste, per le sue riflessioni sulle problematiche del clima e, giocoforza, dell’ecosistema marino. “Quasi il novanta per cento dello stock ittico che si mangiava negli anni Cinquanta –aveva dichiarato lo scienziato in un’occasione– non è disponibile. Una platessa viene uccisa intorno ai dieci anni di età per essere mangiata quando può viverne benissimo quaranta, a volte addirittura intorno ai sei anni, età in cui non si è nemmeno riprodotta. Stessa cosa succede a merluzzi e tonni. L'intervento dell'uomo modifica completamente l'ecosistema”.