Il Magazine della BCC Venezia Giulia

 

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Bio4Dreams, business nursery nelle scienze della vita

13 Giugno 2022
di Giovanni Marzini
I fondatori di Bio4Dreams
Laura Ferro, laureata in medicina e psichiatria è la presidente di Bio4Dreams e figura tra le dieci più importanti manager donne che in Italia operano nel campo dell’innovazione. Elisabetta Borello, protagonista dell’incontro con IDEALE, laureata in economia alla Bocconi di Milano, è la vice presidente con delega alla comunicazione e vanta un’esperienza trentennale per quanto riguarda il management di sistemi informativi in healthcare. Ceo del gruppo è Pietro Conti, da oltre 14 anni direttore dei progetti di cooperazione internazionale presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Completa il quadro dei fondatori Daniele Cusi, professore di Nefrologia e Visiting Professor in diverse università internazionali.

Bio4Dreams, business nursery nelle scienze della vita

Ideale ha intervistato Elisabetta Borello, vice presidente di una società che ha a Trieste una delle sue sedi strategiche nel campo biomedicale e delle tematiche della salute.

La definizione di suo è già accattivante: incubatore certificato di start-up innovative. La certificazione –ottenuta nel 2019– è quella del Ministero per lo Sviluppo Economico; le start up, ovvero la fase iniziale di un’attività o di un’impresa, sono quelle che vedono protagonisti giovani ricercatori vocati all’innovazione nell’ambito di quella che ormai tutti definiscono come new economy. Bio4Dreams, diverse sedi in tutta Italia, ma a detta della vice presidente Elisabetta Borello quella di Trieste assieme a Milano è… la più strategica, è appunto la “nursery” che segue i primi mesi di attività di questi giovani, aiutandoli a crescere per dare poi loro la possibilità di stare in piedi con le proprie gambe.

Trieste strategica, città della scienza nel cuore dell’Europa.

Iniziamo allora proprio da qui, con Elisabetta Borello. Perché Trieste tanto strategica?
“Perché non a torto è stata definita città della scienza. Perché ha importanti poli di ricerca nel suo territorio. Perché ha una collocazione geografica strategica che affaccia nel cuore dell’Europa, con uno sguardo particolare verso Est. Sono tanti validi motivi per dire che Trieste per noi è molto importante e lo sarà sempre di più in futuro”.

Entrando nello specifico…
“La consolidata presenza di realtà come Bio Valley, BIC, Urban Center rappresentano per noi precisi riferimenti. Basti pensare alla cifra di ricercatori che operano in città rispetto al numero complessivo di abitanti. Noi ovviamente seguiamo principalmente i giovani, ma non solo italiani. La nostra è un’utenza internazionale, che va dalla Slovenia alla Finlandia, per citare solo due esempi. Con investitori che arrivano a sostegno dagli Stati Uniti così come dal Giappone.”

Idee che nascono in laboratorio diventano poi impresa.

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Vostro compito precipuo?
“Le idee che nascono in laboratorio da noi diventano impresa. È questo il nostro primo compito”.

Cosa significa lavorare con ecosistemi in sinergia, come amate definire la vostra attività?
“Significa contribuire a valorizzare l’innovazione nelle scienze della vita, portando il nostro ecosistema laddove la ricerca scientifica di alto livello incontra programmi e strumenti finanziari a favore delle start-up. Magari stringendo accordi con partner locali e attivando con loro nuove sedi operative. Quando parliamo di ecosistema, intendiamo un insieme di tematiche inerenti la bio tecnologia piuttosto che la bio informatica, per favorirne assieme la crescita”.

Lavoriamo in sinergia con tutte le realtà del territorio.

A proposito di sinergie, a Trieste con chi avete avviato negli anni le più proficue collaborazioni?
“Praticamente con le principali realtà scientifiche che operano in città. Dall’Area Science Park all’ICTP, la SISSA, l’ICGEB. Sinergie che hanno poi l’imprenditoria giovanile come nostro primo riferimento, per creare quell’eco-sistema che consenta loro di condividere le varie esperienze”.

Lavoro, giovani, ricerca, sostenibilità, in un sistema green: termini che incoraggiano per un futuro di speranza che noi tutti vorremmo riservare ai giovani. Come si scontrano questi obiettivi con la crisi internazionale in atto. Avvertite già i primi contraccolpi?
“Se dobbiamo fare riferimento al conflitto russo-ucraino, qualche timore ovviamente c’è, soprattutto per quanto concerne il reperimento di materie prime destinate ai nostri progetti di sviluppo. Noi siamo al momento impegnati sul MIND – Milano Innovation District, che troverà spazio nell’area che aveva ospitato l’EXPO. L’augurio è ovviamente quello di veder superato al più presto questo difficile momento. Ci auguriamo tutti che l’auspicata ripresa –in tutti i settori, compreso quello della ricerca e dell’innovazione– non trovi ostacoli insormontabili nell’immediato futuro”.

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Sistema bancario strategico per attingere a finanziamenti.

Quanto conta nel vostro lavoro il sistema bancario? BCC Staranzano e Villesse si è già impegnata nel favorire iniziative strettamente collegate alla vostra, proprio nel territorio di Trieste e della sua provincia.
“Inutile sottolineare quanto sia importante, per non dire indispensabile il ruolo di un efficiente sistema bancario per attingere a possibili finanziamenti. In aggiunta al pubblico, il sostegno dei privati è fondamentale, così come l’attenzione di banche che operano sul territorio come le BCC, diventa imprescindibile per favorire il decollo di molte iniziative”.

I fondatori di Bio4Dreams
Laura Ferro, laureata in medicina e psichiatria è la presidente di Bio4Dreams e figura tra le dieci più importanti manager donne che in Italia operano nel campo dell’innovazione. Elisabetta Borello, protagonista dell’incontro con IDEALE, laureata in economia alla Bocconi di Milano, è la vice presidente con delega alla comunicazione e vanta un’esperienza trentennale per quanto riguarda il management di sistemi informativi in healthcare. Ceo del gruppo è Pietro Conti, da oltre 14 anni direttore dei progetti di cooperazione internazionale presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Completa il quadro dei fondatori Daniele Cusi, professore di Nefrologia e Visiting Professor in diverse università internazionali.