Con Fondazione Italiana Fegato Onlus la scienza è al servizio del cittadino

Sostegno alla ricerca sulle malattie epatiche e promozione all’innovazione scientifica per il benessere delle comunità.

12 Febbraio 2025 di Michela Pitton
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Telefono: 39 040 375 7840 oppure +39 040 399 2929 (solo informazioni di carattere clinico e appuntamenti)

Email: direzionefif@fegato.it

Sito web: www.fegato.it

Indirizzo: SS 14 km 163.5, Bldg. Q Area Science Park, 34149 Basovizza TS


Fondata nel 2008 da un’idea illuminata del Prof. Claudio Tiribelli, professore di Gastroenterologia all’Università di Trieste e luminare nel campo dell’epatologia, la Fondazione Italiana Fegato (FIF) è un ente di ricerca riconosciuto dal MUR specializzato nello studio sulle malattie epatiche e patologie correlate. Nelle sue linee di ricerca la Fondazione spazia dalla steatosi ai meccanismi genetici coinvolti nel cancro del fegato, alle cellule staminali ed è attualmente principalmente mirata a trovare metodi non invasivi che consentano una diagnosi precoce della steatosi epatica e del cancro al fegato ed a testare nuovi approcci terapeutici per curarli.

La Banca, che già da qualche anno sostiene l’attività della Fondazione, ne è diventata a gennaio Socio promotore. In questo modo ha un’importante opportunità di contribuire attivamente alle strategie e alle iniziative finalizzate alla ricerca sulle malattie epatiche e al progresso scientifico nel settore della salute. Questo ingresso permette alla Banca di essere presente con un proprio rappresentante nel “Consiglio di Indirizzo” della Fondazione ovvero nell’organo che statutariamente determina gli obiettivi ed i programmi della Fondazione e verifica i risultati complessivi della gestione. Oltre alla BCC nel Consiglio di indirizzo c’è anche Insiel SpA, l’Università degli Studi di Trieste, l’ AREA Science Park, l’ASUGI, Prodigys Group e DOST Philippines

“Siamo orgogliosi di poter portare il nostro contributo all’interno della Fondazione Italiana Fegato (FIF) – dichiara Carlo Antonio Feruglio, Presidente della BCC Venezia Giulia –. Il nostro impegno verso gli obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance) si rafforza ulteriormente, confermando il ruolo di BCC Venezia Giulia come attore attivo nel supporto alla ricerca scientifica e alla salute pubblica. Sarà l’amministratore e Presidente della MACC Rino Dario a rappresentare il nostro Istituto in seno al Consiglio di indirizzo: crediamo fermamente che la sostenibilità non si limiti agli aspetti ambientali, ma includa anche il progresso della scienza medica e il miglioramento della qualità della vita delle persone. Investire nella ricerca significa contribuire a un futuro più sano e consapevole, sostenendo l’innovazione e la prevenzione delle malattie epatiche. Attraverso questa collaborazione, vogliamo dare un segnale concreto del nostro impegno nel promuovere iniziative di valore per il benessere delle comunità, creando sinergie con enti di ricerca di eccellenza e sostenendo la diffusione della conoscenza scientifica.”

“L’ingresso della BCC Venezia Giulia nella compagine societaria della Fondazione in qualità di Socio Promotore – sottolinea Decio Ripandelli, Presidente della FIF – oltre ad avere un’importante valenza per accrescere i rapporti già esistenti con la Banca, rappresenta anche un sostanziale riconoscimento a livello regionale delle nostre attività di ricerca traslazionale, mettendo sempre di più la scienza al servizio del cittadino e dimostrando una convergenza d’intenti con un soggetto quale una Banca di Credito Cooperativo. Peraltro, come giustamente sottolineato dal Presidente Feruglio, ciò consentirà alla BCC Venezia Giulia di avere un rappresentante nel nostro massimo organo di governo, nella persona di Rino Dario, al quale mi legano amicizia e stima”.

FIF, una storia che inizia nel 2008

La FIF si occupa di studiare gli effetti neurotossici dell’iperbilirubinemia severa nel neonato e di quelli protettivi dell’iperbilirubinemia lieve nell’adulto, e si impegna a trasferire i risultati della ricerca pura di base al letto dell’ammalato, in un approccio che viene definito medicina traslazionale.

Nella sua attività scientifica, la FIF collabora con diverse organizzazioni a livello internazionale, dal Messico all’Indonesia, dall’Argentina agli Stati Uniti. Con tali paesi la FIF mantiene una collaborazione attiva e un continuo scambio di giovani ricercatori, scienziati, dottorandi che arrivano alla Fondazione per incrementare la loro esperienza e condividere con noi le loro competenze. Negli anni la FIF ha ospitato oltre 100 scienziati internazionali provenienti da oltre 20 paesi: la cooperazione internazionale è una delle leve del successo della Fondazione, in quanto costituisce uno strumento indispensabile per incentivare la mobilità di ricercatori, l’attività educazionale per giovani laureati e la realizzazione congiunta di progetti scientifici

A Trieste, la sede operativa per la ricerca di laboratorio è all’interno dell’AREA Science Park di Basovizza, mentre la parte clinica viene svolta in varie strutture sanitarie della regione e del territorio nazionale.

Nel 2018 la FIF ha celebrato il suo primo decennale. E’ ormai una realtà di eccellenza consolidata nel vasto tessuto degli enti scientifici di Trieste. Il rapporto tra la città e FIF è stato intenso in questi 10 anni e lo sarà verosimilmente ancora di più negli anni futuri. La Fondazione, come ente no-profit, finanzia la propria attività di ricerca grazie a risorse istituzionali, contributi derivanti da progetti di ricerca nazionali ed internazionali, oltre che dal 5×1000 ed in minima parte da donazioni da parte di privati.


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