Il Magazine della BCC Venezia Giulia

 

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Anna Maria Cisint e la fase 3: parola d’ordine “sinergia”

14 Luglio 2020
di Giovanni Marzini

Anna Maria Cisint e la fase 3: parola d’ordine “sinergia”

La sindaca di Monfalcone “a tutto campo” parla con Ideale, anche del suo futuro: fusione tra consorzi, portualità, piccole imprese, rapporto con Fincantieri...

Anna Maria Cisint

Signora sindaca, il peggio è alle spalle?
Il peggio forse sì, ma dal punto di vista economico forse non abbiamo ancora scavallato la crisi. Monfalcone vive soprattutto di navalmeccanica. Fincantieri ha ripreso quasi subito, ma le piccole realtà economico produttive faticano ancora. Cerchiamo di sostenerle. Vediamo timidi segnali di ripresa che ci incoraggiano, abbiano fiducia, ma molto resta da fare. Il cittadino ha bisogno di aiuti concreti, al di là delle promesse.

C’è preoccupazione per l’autunno? 
Sì, molta. Al di là dell’aspetto sanitario. Adesso dobbiamo veramente sostenere la ripresa. Devono arrivare i soldi. Dobbiamo sburocratizzare, rimettere tutti in piedi. Penso ad una sorta di anno bianco dal punto di vista fiscale.

Ci siamo mossi bene a livello locale, regionale?
Me lo lasci dire. Il presidente Fedriga credo abbia operato al meglio e non a caso anche la percezione del cittadino è stata questa. Grazie anche al lavoro del vice Riccardi, credo che dal punto di vista sanitario la Regione abbia agito bene, con tempestività e scelte oculate. Il problema case di riposo? Mi limito al comune che governo: abbiamo decisamente limitato i danni a Monfalcone.

Concretamente, una strategia per la ripresa economica…
Sinergia, gioco di squadra, collaborazione. Faccio un esempio: stiamo lavorando per una sorta di fusione tra consorzio per lo sviluppo economico di Monfalcone e consorzio industriale di Gorizia. Guardiamo poi con molto interesse ad una sempre più utile sinergia con l’area portuale triestina. Tutti noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo per il felice epilogo del caso D’Agostino. Abbiamo bisogno di persone come il presidente Zeno ed il suo segretario Sommariva. Forse non avremo le stesse idee politiche…, ma ho grande stima di entrambi. Abbiamo un disperato bisogno di gente qualificata alla guida. E tutta l’area marina del monfalconese, complementare alla portualità triestina, guarda con interesse alle sinergie in atto.

Parliamo del rapporto con Fincantieri, non sempre facile in passato…
Adesso si respira un’aria nuova. Per anni Monfalcone è stata lo spogliatoio dell’azienda. Abbiano dato morti (per amianto) e lavoro per questa azienda, che la città sente sua. Ogni volta che una nave costruita qui prende il mare per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione. Abbiamo lottato, discusso, anche litigato. Ora riconosco che molto è cambiato e riconosco a Fincantieri la buona volontà e la comprensione che ci ha messo. Adesso sta dando molto, anche dal punto di vista sociale, a questo territorio. Sì, posso dire che è iniziata una fase nuova. Ora bisogna fare un ulteriore salto di qualità. Sullo sfondo resta la piaga del sub-appalto. Fincantieri è un’azienda di stato e dobbiamo tutti ricordarci che il lavoro è un valore, non conta solo il PIL.

Dal rapporto con la Fincantieri “ogni volta che una nave costruita qui prende il mare per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione”, alla collaborazione con il Porto di Trieste “l’area marina del monfalconese, complementare alla portualità triestina, guarda con interesse alle sinergie in atto”. Il riconoscimento al ruolo della Bcc di Staranzano e Villesse.

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Il ruolo delle banche, soprattutto di quelle che operano a stretto contatto con il territorio, nel processo di rinascita economica…
Fondamentale, specialmente per quelle di credito cooperativo come banca di Staranzano e Villesse, con la quale abbiamo un proficuo e consolidato rapporto. Parliamo di supporti essenziali per imprese e famiglie. Liquidità significa comprare beni e servizi. Significa ripartire. C’è poi la cultura, l’aiuto per il sociale. Con l’associazione Dinamici, grazie a BCC, siamo prontamente intervenuti in piena emergenza Covid, aiutando la nostra sanità. E sul fronte cultura riproporremo con Geografie, un evento di grande respiro a fine estate.

E nel futuro di Anna Maria Cisint, cosa vediamo? 
Al momento solo ancora un grande impegno per il ruolo che occupo, che è totalizzante. Significa lavorare dodici ore al giorno, talvolta sette giorni su sette. Abbiamo ancora tanto da fare. Futuro? Diciamo che sono molto concentrata sul presente…